L’Agenda Digitale consente di intervenire sui cronici ritardi della giustizia italiana attraverso l’uso consapevole, da parte degli operatori del settore giustizia, delle tecnologie della comunicazione telematica delle informazioni giuridiche.
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Ma la cultura dell’ICT necessita, in tutti i settori e significativamente in quello delle professioni legali e giudiziarie, di un piano di alfabetizzazione digitale. Molti però ancora oggi soffrono di divide culturale in materia di ICT in quanto manifestano di considerarlo solo come digitalizzazione dell’esistente. Nulla di più errato.
L’ICT è, infatti, lo strumento per cambiare radicalmente lo stato delle cose non è la digitalizzazione burocratica delle procedure esistenti, delle norme regolamentari e procedurali esistenti, ma la loro semplificazione la loro riduzione.
Occorre si investire in software e hardware nella giustizia ma anche e soprattutto in formazione per l’utilizzo consapevole degli strumenti e della cultura dell’ICT.
Occorre cioè impostare modelli formativi volti alla riduzione di costi e all’aumento della qualità nella formazione e nell’aggiornamento delle professioni legali, in primis tra giudici e avvocati.
Occorre incentivare la politica legislativa attuata nel settore giudiziario e in particolare nel diritto processuale civile, con la previsione degli strumenti alternativi alla giurisdizione (ADR), l’utilizzo delle nuove tecnologie dell’innovazione come il Processo Telematico, anche in relazione agli sforzi del Dipartimento dell’Innovazione nell’ambito dell’informatizzazione dei Tribunali e delle Corti d’Appello e ciò atteso che l’Unione europea sostiene la formazione internazionale dei magistrati e delle professioni legali,in ragione dell’affermarsi del mercato unico interno e per la sempre maggiore incidenza di giudicati resi in lingue differenti, anche considerando le sentenze CEDU.
Il limite nell’utilizzo degli strumenti informatici deriva da una inadeguatezza degli strumenti di formazione occorre quindi procedere con strumenti di formazione frontale e a distanza innovativi. Al fine di superare questo limite la piattaforma di e-learning giuridico juribit è stato il primo esperimento sul campo in questa direzione. In piattaforma e-learning attualmente troviamo una banca dati giuridica consistente in corsi in diritto processuale civile e telematico, mediazione civile e commerciale, Civile, Penale, Commerciale Lavoro, Fallimentare, Diritto di Famiglia, Amministrativo, Procedura Penale ecc. Sono,inoltre, in programmazione web seminar e si sta strutturando una community e una web/tv per mettere in comunicazione erogatori e fruitori delle informazioni giuridiche. Completerà il disegno i programmati scambi di esperienze continue e permanenti mediante l’utilizzo degli strumenti dell’ICT messi a disposizione dalla piattaforma a ciò specificamente dedicata.